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All Emotions Welcome
Tutte le mie Emozioni


Perché impegnarsi a conoscere le proprie emozioni?

Questo è un blog a scopo divulgativo e di condivisione.

Da un lato desidero offrire quello che ho studiato circa la parte del sistema nervoso che chiamiamo emozioni. Ho abitato per anni negli Stati Uniti dove ho avuto modo di conoscere e approfondire l’approccio Dynamic Emotional Integration ® (DEI) di Karla McLaren (autrice del libro The Language of Emotions). Ho deciso di tradurre il suo lavoro in lingua italiana e ho seguito il percorso di formazione necessario per ottenere la licenza di trainer e consulente DEI. Si tratta di un percorso rivoluzionario e scientifico di lavoro con le emozioni, al momento ancora poco conosciuto in Europa, che desidero diffondere in Italia per la sua lungimiranza ed efficacia.

D’altro canto mi piace sapere che non sono la sola a provare sentimenti e vivere con una certa intensità, per così dire; mi dà speranza sapere di poter fare compagnia a chi di emozioni ne sente tante, come me.

Poiché non sono particolarmente portata a esprimere me stessa a parole- se non in poesia- sono più interessata a rendere il blog un’occasione di dialogo e vicinanza che altro. Mi piacerebbe scrivere per qualcuno. Non vedo l’ora di ricevere riflessioni, domande, critiche, a cui potere rispondere qui, prendendomi il tempo di ascoltare come si deve (si tratta di un blog a cadenza bisettimanale), elaborare e poi offrire la mia presenza attraverso la scrittura e le conoscenze che possiedo.

Allora, iniziamo.

Perché dedicare tempo a un blog come questo o comunque a conoscere le proprie emozioni?

1. Perché la ricerca scientifica relativa al sistema emozionale si è sviluppata significativamente negli ultimi 20 anni e molti sono i concetti e le linee guida non ancora noti. Se tutti sappiamo fare di conto, leggere, scrivere e usare il corpo grazie all’educazione ricevuta, ancora pochissimi sono i luoghi in cui si insegna come usare le proprie capacità emotive. Al giorno d’oggi, il più eminente accademico in questo campo è Lisa Feldman Barrett e uno dei suoi lavori più importanti (How Emotions Are Made) è stato pubblicato in Italia solo a gennaio di quest’anno. Per citare alcuni luoghi comuni correnti che la scienza ha già verificato come ipotesi errate: le emozioni non sono una “cosa” che risiede nel “cuore” o nello “spirito” (è possibile immaginarle così, certo, se d’aiuto) e non si trovano all’opposto della “testa”; non sono una sciocchezza che riguarda solo sentimentali, donne e bambini, o un privilegio per artisti; i sentimenti che proviamo sono una funzione del nostro sistema nervoso umano, in quanto tale sono presenti per tutti, incluso l’intero spettro degli individui che manifestano neurodiversità e gli uomini, ovviamente. Le emozioni non sono uguali per tutti; non si riconoscono dal viso, dai gesti o dalla voce di una persona a priori; non sono sempre uguali a sé stesse nemmeno per la medesima persona; non si presentano una alla volta e soprattutto non sono né positive né negative ma tutte necessarie.

2. Perché le emozioni sono sempre presenti, forti e chiare o sottili e impalpabili, ci sono sempre, non importa quanto ci impegniamo a reprimerle, influenzano le nostre decisioni e il nostro pensiero (e viceversa). Le cerchiamo quando decidiamo di guardare una serie tv, ascoltare musica, leggere un libro, divertirci o innamorarci. Sono comunque presenti quando lavoriamo, quando ci prendiamo cura di qualcuno o qualcosa, quando siamo stanchi, malati, quando amiamo. Proviamo emozioni anche nel sonno!

Le emozioni sono una funzione del nostro sistema nervoso, quanto la logica e il linguaggio, ma sono onnipresenti come i nostri sensi. Possiamo ascoltare, vedere, odorare, gustare, percepire attraverso il tatto e sentire. Decidiamo dove porre la nostra attenzione ma i nostri sensi continuano a registrare quello che succede fuori e dentro di noi. Così accade per i sentimenti, che rappresentano un’enorme fonte di informazioni.

"Emotion, I suggest, is a biologically given sense, and our most important one. Like other senses — hearing, touch, and smell — it is a means by which we know our relation to the world, and is therefore crucial to the survival of human beings in group life. Emotion is unique among the senses, however, because it is related not only to an orientation toward action, but also to an orientation toward cognition." (Arlie Russell Hochschild, The Managed Heart, p. 229.)

3. Perché le emozioni sono una parte saliente delle nostre esperienze. Non solo sono una costante, ma ci forniscono una spinta, un’energia che ci porta ad agire (o, a volte, a non agire affatto). Tanto più intensa l’emozione, quanto maggiore l’impulso che sentiamo. L’intensità dell’emozione risponde all’urgenza della situazione in cui ci si trova.

4. Le emozioni hanno un significato, vale a dire, svolgono una funzione, così come l’intelligenza matematica e quella linguistica. Il cervello che deduce, induce, formula domande etc…, è esattamente lo stesso che al contempo prova soddisfazione, si entusiasma, sente inquietudine etc… Non esiste separazione fra cervello “alto” e cervello “basso”. Il sistema nervoso si occupa di tutto in tutte le sue parti. “Good behavior is not the result of rationality. And rationality and emotions are not at war… they do not even live in separate parts of brain” (Lisa Feldman Barrett, Seven and a Half Lessons About the Brain, p. 16). Logica ed emozioni sono integrate e indivisibili.

5. Perché quando so “ascoltare” le informazioni-emozioni che il mio sistema-umano elabora in relazione alle circostanze esteriori o interiori presenti, io posso rispondere nel modo più adeguato possibile per me a quello che sta succedendo, assicurandomi, per quanto possibile, di sopravvivere e crescere, sviluppando al massimo le mie risorse.

Beyond sculptures and symphonies, beyond great works and masterpieces is the greater, finer art of creating a conscious life.

Genius appears everywhere, but never so magnificently as in a life well-lived. Karla McLaren

Al di là delle sculture e delle sinfonie al di là di gesta e imprese si trova l’arte ben più raffinata di creare una vita consapevole

La genialità è visibile ovunque ma mai così magnificamente come in una vita ben vissuta. Karla McLaren

Buone feste a tutt*,
Letizia
https://empathyacademy.org/dei-post/letizia-montroni/

Per domande e commenti scrivere a:
letiziamontroni@linguaggiodellemozioni.it

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